Fiammetta Fadda 01-02-2018
Versione street food, destrutturato, scomposto. Uno dei dolci più tradizionali è reinventato dagli chef.
IN BIANCO Dove sono il caffè e i savoiardi, bandiera del tiramisù? Ci sono, ma «con un aspetto diverso», dice Davide Oldani. I chicchi di caffè, diventando solo sapore, sono stati messi in infusione nel latte montato a mousse, i biscotti sono una dacquoise al pistacchio sul fondo, il mascarpone è una sfera, il cannolo di meringa è la sorpresa croccante. Gioco, leggerezza, grande tecnica: i tre elementi che firmano lo stile della cucina pop del D’O di Cornaredo (MI) ci sono tutti. (cucinapop.do)
NORDICO Questo è il cuore del tiramisù che Matti Romppanen ha ideato per il suo Soil wine room di Helsinki. Come si conviene a uno chef scandinavo solo trentenne, identitario per vocazione ma planetario per formazione, messo a confronto col grande classico dei dolci italiani, lo ha personalizzato coi sapori dei suoi boschi: foglie, linfa, sciroppo e olio di betulla, polvere di porcini. Anche il piatto, disegnato da Tappi Hakaniemi con minimalismo nordico, è sempre di betulla. (soilwineroom.fi)
Il dolce più gettonato del 14 febbraio, festa di San Valentino, sarà il tiramisù fatto a cuore. È lo scoop finale dei ristoranti che su quella serata da sempre costruiscono il tutto esaurito, ma anche di quanti/quante, non sapendo (quasi) cucinare vogliono fare bella figura. Intanto nelle sue terre d’elezione, schiere di pasticceri si stanno preparando a gareggiare per entrare nel Guinness dei primati con il tiramisù più lungo del mondo, dopo aver vinto, nel 2015, quello per il più grande (3.015 chili).